Nel tempo libero, l’imprenditore vinicolo italiano Agostino Rizzardi gareggia nei rally più difficili del mondo con una Porsche 964 modificata. Ci ha spiegato quali sono i quattro tratti caratteriali e le abilità necessarie per questa forma estrema di sport motoristico, e in che misura sono fondamentali anche nel mondo degli affari.
Sabbia che si solleva e ricopre ogni superficie. Un caldo torrido che mette a dura prova ogni fibra del corpo. Una pressione mentale estremamente elevata per coprire una distanza di 500-700 chilometri su un terreno impegnativo in un solo giorno. E per di più con una concentrazione costante, senza la quale si può commettere rapidamente un grave errore. Non c’è dubbio che per partecipare a un Rally Raid siano necessarie forti qualità fisiche e caratteriali. Agostino Rizzardi è entusiasta di questa particolare forma di rally a lunga distanza, dove la maggior parte del percorso si svolge lontano dalle strade asfaltate. L’italiano è appassionato di sport motoristici da oltre 25 anni.
Per alcuni intenditori di vino, il suo cognome è certamente familiare: la cantina di famiglia a Bardolino, sul lago di Garda, esiste dal 1678. Circa 20 anni fa, Rizzardi e suo fratello hanno rilevato l’azienda ricca di tradizione e da allora l’hanno ampliata con successo. Nonostante il lavoro, il cacciatore di avventure trova il tempo, in media due o tre volte all’anno, di partecipare a sudate maratone di rally in paesi come il Marocco, la Tunisia o la Libia con la sua Porsche 964 modificata.
Perché lo fa esattamente? Anche lo stesso Rizzardi ha qualche difficoltà a rispondere: “Non so esattamente perché investo così tanto impegno, denaro, tempo e manodopera. Ma mi dà una bella sensazione. E l’opportunità di utilizzare le mie capacità in modo adeguato”.
Con questo termine intende le competenze necessarie non solo per affrontare tappe difficili su sabbia, ghiaia, acqua e fango, ma anche per gestire con successo un’attività. “Si comincia con una buona capacità organizzativa. Perché la guida è solo una parte, la più divertente, dell’intera missione. Inizio a prepararmi in media tre mesi prima di un rally, al massimo”. Di conseguenza, un approccio strutturato e una pianificazione previdente sono indispensabili per poter disporre di un’auto revisionabile, di un numero sufficiente di ricambi e pneumatici e di un team di meccanici competenti.
L’ultima caratteristica che rende un buon pilota di rally, secondo Rizzardi, è tanto semplice quanto logica: “Devi essere veloce. Perché tutte le altre qualità non servono a nulla se non si è abbastanza veloci”. Per l’appassionato di motorsport, non si tratta necessariamente di vincere i rally, ma di migliorare costantemente: “Quando ho iniziato nel 2009, ero in fondo al gruppo. Nel frattempo, è riuscito a vincere una o due classi, a riprova del fatto che sta crescendo costantemente con queste sfide.
Per inciso, il sogno di Agostino Rizzardi di una possibile vittoria nel rally raid è attualmente superato da un desiderio completamente diverso: “Voglio una Porsche 959 S, la macchina dei miei sogni. Non mi limiterei a metterla via, la guiderei davvero. Dopo tutto, queste auto sono state costruite per questo”. E mentre cerca questa gemma, Rizzardi si sta già preparando per la prossima avventura: Se tutto va come previsto, parteciperà alla Morocco Desert Challenge il prossimo aprile. 3000 chilometri in otto giorni. Per questo, inizierà la messa a punto del telaio in Tunisia al più tardi a novembre.
Crediti fotografici Home Story: Matthias Mederer / ramp.pictures
Crediti fotografici Scatti dinamici del rally: Per gentile concessione di Agostino Rizzardi